L’inflazione grocery in Francia, accelera

Avatar photo Daniele Tirelli8 Marzo 2023

Il confronto con l’andamento economico degli altri paesi membri dell’Unione Europea è sempre estremamente utile, poiché rivela la comunanza delle tendenze in atto facendoci scartare le spiegazioni facili e strumentali, focalizzate sulla sola realtà interna alla nostra nazione.

L’inflazione che si rivela, com’è ovvio, fenomeno internazionale per l’altrettanto ovvia ragione di una politica monetaria governata centralmente da un’autorità indipendente dal Tesoro dei singoli paesi, accomuna tutti.

La tenuta della domanda aggregata, invece, per tutte le complesse ragioni scaturite da 3 anni economicamente turbolenti, consente alle imprese produttrici di trasferire quegli incrementi di prezzo che la Grande Distribuzione può solo diluire nel tempo e certo non neutralizzare.

Pertanto, l’aumento dei prezzi di un pianere omogeneo di beni di largo consumo misurato da Nielsen e ripreso da Olivier Dauvers, evidenzia, in Francia, a fine Febbraio 2023, un “terribile” +3,5%, a partire dal 1° gennaio,  un dato che, annualizzato, porterebbe l’inflazione a fine anno, vicino ad  un impensabile +20%.

Peraltro, si tratta di un valore confermato anche da alcune catene italiane che attestano di aver dovuto attuare una crescita bimestre su bimestre corrispondente 2022, mediamente simile al valore sopra menzionato.

Se storicamente l’inflazione a due cifre è sopportata dalle famiglie nel primo anno grazie alle iniziali aspettative di un rapido rientro, la sua prosecuzione ad un tale ritmo produce un effetto di rapida diffusione di aspettative pessimistiche, le quali si riflettono in una caduta della domanda prima dei servizi non di prima necessità e poi di beni durevoli,  per toccare poi anche i prodotti alimentari e grocery in genere. Le conseguenze sono allora note: switching tra insegne, sostituzione di brand e formati, attenzione alle promozioni, ecc.

In conclusione, i dati di marzo e aprile saranno cruciali per verificare la tenuta o il crollo del clima psicologico dei consumatori e pertanto l’entità dei danni ai fatturati della distribuzione del 2023, qualora la tendenza non si inverta rapidamente.

Avatar photo

Daniele Tirelli