Cosa vedo dietro i Polposi a filetti, novità di Coop?

Avatar photo Daniele Tirelli10 Maggio 2024

Novità da Coop, per di più in un settore che più tradizionale, che più affollato dire non si può: i Polposi Pomodori a filetti: rossi e carnosi. La cosa è interessante per chi si occupa di innovazione perché, a fronte di una vastissima gamma di prodotti a contenuto di servizio: pomodori e pomodorini, datterini e ciliegini, depicciolati, pelati, tagliati a dadini, interi, a rondelle, a pezzettoni, sfilettati, nel sugo o semisecchi, … San Marzano, Piennolo, Corbarino, Marinda… anche la marca del distributore segue la tendenza inarrestabile e pressante della differenziazione “frattale” del prodotto.

Oggi, e ancor più domani, le piccole differenze (diversamente dai consigli degli esperti che predicavano il prosciugamento delle referenze a scaffale) influiranno sul comportamento d’acquisto della clientela. 

Se, in questi tempi di cucina hobbistica, penso di ricettare l’abituale piatto di spaghetti, perché non scegliere i pomodori lunghi del Sud già scottati, pelati e tagliati a filetti, in succo di pomodoro, di Coop? se li ho già visti sullo scaffale e li ricordo, piuttosto che perdere tempo, sporcare piatti e coltelli per tagliare gli abituali pelati?

La legge del “minimo sforzo” è e diverrà sempre più importante per catturare l’attenzione e l’interesse di clienti che gradiscono risparmiare anche pochi attimi di temo, e gesti inutili in cucina.Tanto più se Coop aggiunge ai suoi polposi anche il plus del rispetto dei diritti dei lavoratori, estesi fino alla fase di raccolta sul campo.

La sua promessa è di privilegiare metodi di coltivazione rispettosi dell’ambiente e una conoscenza della filiera così da avere residui chimici inferiori ai limiti della legge (-70%) e  garantiti dal sistema dei controlli Coop certificati dal Bureau Veritas Italia. In fondo, la qualità della vita dipende dalle piccole cose e dal farle per bene e nella maniera giusta, come ebbe a scrivere Don Winslow.

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Daniele Tirelli

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