Lafayette, una mela adatta ai circuiti bio

Avatar photo Loris Tirelli17 Settembre 2022

L’azienda Dalival leader nel settore dfrutticolo delle mele sta attualmente promuovendo varietà quali Gala Brookfield, Jeromine e in particolare Lafayette,  già molto richiesta sul mercato polacco ed oggi sempre più presente sul competitivo mercato francese. Le mele Lafayette Biologiche sono proposte però anche in Italia da Almaverde Bio.

Per spiegare l’interesse per questa varietà molto precoce e  tuttora di nicchia va menzionata la sua resistenza alla ticchiolatura e agli afidi cenerini, che le consente di evitare certi inevitabili trattamenti.

Si tratta di un frutto Ibrido di Goldrush Coop38 incrociata con Pristine , quest’ultima a sua volta un ibrido di Co Op 10′ x ‘Camuzat‘, mele discendenti della mela McIntosh e della Starking Delicious. Il cultivar Pristine è stata sviluppato e brevettato negli Stati Uniti dal PRI Disease Resistant Apple Breeding Program , in Indiana, Stati Uniti, nel 1994, proprio per la sua resistenza alla “crosta” del melo.

Lafayette, ottenuta dal Dr Janick, e brevettata da IFO, ha una buccia giallo vivo, omogeneo, molto attraente, forma sferica appiattita e regolare e una polpa fondente, molto succosa, zuccherina, con note aromatiche, e una lieve nota acidula.

Per le sue caratteristiche va consumata fresca, non essendo adatta alla lunga conservazione ed è adatta  ad una distribuzione “corta” dal produttore al punto di vendita, com’è tipico delle catene bio.

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Loris Tirelli

Socio della società di ricerca Amagi, ha conseguito una laurea in Scienze Politiche alla Cattolica di Milano e una laurea magistrale in Marketing, Consumi e Distribuzione Commerciale presso lo Iulm di Milano.