Alimentari: i “dollar store” crescono più di tutti, ma…

Avatar photo Loris Tirelli2 Febbraio 2023

Negli Stati Uniti l’inflazione alimentare è cresciuta al 10,4% nel dicembre 2022 rispetto allo scorso anno. A tal proposito, recentemente, i ricercatori della Tufts University, nell’ambito dell’ambito di studi dell’Tufts Health Plan, hanno notato una rapida crescita delle vendite dei dollar store (i cui leader sono Dollar Tree e Dollar General) e, in particolare nelle aree agricole, dove hanno raddoppiato la loro quota di mercato.

Secondo questo studio, gli alimentari e le bevande in assortimento presso i dollar store sono molto poveri di sostanze nutritive pregiate è molto altri in calorie. Gli unici aspetti positivi, in questi punti di vendita, sono i reparti ortofrutta e macelleria, peraltro non sempre presenti e di scarse dimensioni.

I dollar store, secondo i ricercatori dell’università, si stanno sviluppando in modo particolare nel sud degli Stati Uniti e purtroppo in regioni dove i tassi di obesità e di insicurezza alimentare sono più elevati. La Prof. Wenghui Feng, specializzata in Health care policy alla Tufts University, afferma che i dollar store hanno un ruolo estremamente importante negli acquisti alimentari familiari di queste aree.

I ricercatori della Tufts hanno scoperto, inoltre, un altro fenomeno curioso e cioè che, quando i redditi della popolazione di queste aree aumentano, le persone spendono meno all’interno dei dollar store.

Tuttavia hanno anche scoperto che nelle aree agricole e a basso reddito, la gente spende più del 5% del suo budget alimentare nei dollar store. Si tratta in particolare di famiglie afroamericane che acquistano in questi punti di vendita anche l’11,6% del loro budget.

In sostanza essi definiscono il sud degli Stati Uniti come un “hotspot” per questa catena di negozi. Un tempo i dollar store erano focalizzati su prodotti principalmente di personal care e piccolo bazaar. Ora, si stanno espandendo nell’offerta di prodotti preconfezionati e alimentari shelf-stable.

Quest’ultimi possono essere indubbiamente convenienti ma spesso hanno un valore nutrizionale subottimale. Per le persone che vivono in aree remote, i dollar store possono anche essere un’opzione come negozi di alimentari, sebbene non tendano a specializzarsi nell’ortofrutta.

I ricercatori della Tufts sostengono dunque che punti di vendita di questo tipo possono forzare i grocer locali ad un pricing competitivo. Il professor Feng sta realizzando un ulteriore studio atto a verificare la salubrità dei cibi acquistati all’interno dei dollar store in confronto ad altri retail outlet.

 

 

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Loris Tirelli

Socio della società di ricerca Amagi, ha conseguito una laurea in Scienze Politiche alla Cattolica di Milano e una laurea magistrale in Marketing, Consumi e Distribuzione Commerciale presso lo Iulm di Milano.