Gli sterminati confini della cultura di consumo di massa

Avatar photo Daniele Tirelli24 Marzo 2021

Il tempo che condiziona i fenomeni socio-antropologici che scaturiscono dalla pratica alimentare si misura su due scale. La prima è quella storica lungo la quale si sviluppano le macrotendenze determinate dalla diffusione delle diverse pratiche alimentari o del consumo di prodotti prima sconosciuti. La seconda è quella dell’esistenza umana legata all’esperienze di ciascun individuo.
Nella misura in cui il sociologo o ancor meglio l’uomo di marketing o l’imprenditore riesce a staccarsi dalla seconda per riferirsi alla prima, tanto più facile sarà la sua capacità di intuire ed eventualmente sfruttare la natura del cambiamento in atto.
Sul piano storico l’accelerazione del mutamento in tema alimentare è stupefacente. La convergenza di vari fattori – la comunicazione, l’efficienza dei trasporti, la capillarità delle supply chain – sta allargando rapidissimamente la dimensione e il dettaglio dell’offerta potenzialmente a disposizione di grandi masse di consumatori.
A sostegno della tesi, citerò l’esempio più estremo si possa immaginare e che nasce da una menzione casuale dello chef Loris Caporizzi circa l’esistenza del latte di blatta dalle proprietà a quanto si dice straordinarie. Vent’anni fa sarebbe stato impossibile verificarne la reale esistenza. Oggi, in un istante si trovano oltre 4 milioni 600 mila citazioni, tra cui alcune autorevolissime come quelle della Bbc. La Diploptera Punctate partorisce insetti vivi e li nutre con una secrezione ipernutriente che potrebbe, secondo alcuni pareri, divenire un integratore dell’alimentazione umana. Tanto per dire, un quarto di litro del suo latte contiene 700 calorie, ovvero 3 volte quello umano, e poi omega 3 e tanti aminoacidi.
Dove conduce il ragionamento? Semplice. Vale sempre il principio che una cosa deve essere conosciuta e poi pensata come buona, prima di divenire buona da mangiare. Dunque, i fattori menzionati contribuiscono a un aggiornamento rapidissimo, continuo, pur caotico, pur impreciso, della cultura di consumo di massa. Ed è su questa cultura dai confini sterminati il vero oggetto su cui devono concentrarsi gli sforzi del pensiero della nostra business community.

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