Super food super Fiorentini (intervista a Simona Fiorentini)

Avatar photo Marilde Motta2 Ottobre 2022

Una storia di famiglia che inizia in un negozio aperto da Leonildo Fiorentini, a Torino, oltre 100 anni fa. Una  saga che prosegue generazione dopo generazione in crescendo.

Così, nel volgere di pochi decenni, all’attività commerciale si aggiunge quella industriale: i Fiorentini passano dall’essere distributori a produttori conto terzi fino al salto di mettere la firma sui prodotti, con un brand che è anche il nome di famiglia.

La crescita è costante, tanto che nel 2019 si rende necessario trasferire la produzione in uno stabilimento molto più grande, progettato e costruito con criteri d’avanguardia alle porte di Torino. Ottimizzazione e riutilizzo delle risorse, risparmio energetico e armonia con l’ambiente circostante guidano il progetto dell’impianto industriale e delle linee produttive che si avvalgono di un innovativo sistema di energy recovery e di un magazzino totalmente automatizzato.

Se lo stabilimento e l’ampia zona verde che lo circonda sono il lato visibile della sostenibilità ambientale, vi sono altre due colonne portanti della filosofia imprenditoriale della famiglia Fiorentini: la salubrità degli alimenti che strizza l’occhio al piacere gustativo e la ricerca continua di nuovi ingredienti e formulazioni.

Con Simona Fiorentini, export e marketing manager di Fiorentini Alimentari, esploriamo alcuni temi, dall’attualità del momento ai progetti futuri.

L’azienda è stata fondata nel 1918, fra la fine della prima guerra mondiale e l’inizio della pandemia di spagnola. Avete iniziato a percorrere il vostro secondo centenario nel 2018, in un periodo altrettanto difficile. Cosa significa futuro per Fiorentini?

Per indole abbiamo sempre cercato di guardare avanti e di cogliere le opportunità che man mano ci si presentavano. Gli aumenti esponenziali dei costi delle materie prime, delle forniture di energia e i problemi legati al loro reperimento, che già preoccupavano nei primi mesi del 2022, hanno raggiunto oggi picchi insostenibili: pensare al futuro in questo clima di incertezza globale è veramente complicato.

Al momento dobbiamo tenere in stand-by diversi investimenti che ci auguriamo di poter riprendere al più presto. Sicuramente, però, continueremo a seguire la strada tracciata dei prodotti leggeri, salutari e formulati per le intolleranze alimentari.

Fin dall’inizio avete scelto, prima di commercializzare e poi di produrre, delle gamme di referenze innovative cogliendo delle tendenze che erano ancora sottotraccia. Come si svolge la vostra ricerca di nuovi prodotti e come avviene la formulazione?

La ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti possono avvenire in diversi modi, per esempio, a seguito della richiesta da parte dei clienti, soprattutto esteri, dal confronto con essi, oppure possono nascere dalla partecipazione a fiere di settore, spesso in ambito internazionale, che per noi sono una preziosa occasione per percepire in anticipo e catturare per primi le nuove tendenze del mercato, così da trarre spunti per innovazioni di prodotto tali da riuscire a soddisfare al meglio i nuovi interessi e richieste, ancora latenti o emergenti, dei nostri clienti e consumatori.

La formulazione di nuove ricette deve rispettare i requisiti necessari affinché i prodotti si possano catalogare come “salutistici”. Prestiamo, quindi, molta attenzione ad alcune caratteristiche nutrizionali, tra cui il ridotto contenuto di grassi, l’assenza di aromi e coloranti artificiali, l’alto contenuto di fibre, proteine.

Svolgete test di gradimento delle formulazioni come, per esempio, l’analisi sensoriale?

Ogni nuovo prodotto, durante il processo di sviluppo, è oggetto di diverse analisi sensoriali. I team di ricerca e sviluppo effettuano molti test sulle diverse ricette create e, solo quando viene soddisfatto il gusto della maggior parte delle persone, allora si prosegue con lo step successivo, ovvero quello dell’analisi dei valori nutrizionali per poter definire i claim specifici del nuovo prodotto.

Avete diversificato molto le linee di prodotto aggiungendo salse, creme spalmabili, zuccheri. Ci dobbiamo aspettare nuove linee?

La sperimentazione e la varietà di offerta sono nel nostro dna, pertanto continueremo a proporre nuovi prodotti seguendo i trend del mercato e ascoltando le esigenze dei nostri consumatori. Al momento ci stiamo concentrando, in particolare, sugli snack salutistici e sulle creme spalmabili ad alto contenuto proteico.

I consumatori sono sovente confusi su termini come functional food, super food e altri. Il packaging può essere uno strumento immediato per fare divulgazione. Come lo avete impostato per le vostre diverse linee di prodotti?

Tutti i nostri pack contengono le informazioni fondamentali relative alle caratteristiche salutistiche del prodotto. Per le linee particolari, inoltre, utilizziamo un colore dedicato per poter immediatamente identificare il prodotto a scaffale. Abbiamo da poco lanciato sul mercato la nostra linea Super Protein, un’intera gamma di prodotti ad alto contenuto di proteine vegetali.

Queste referenze rispondono alle esigenze di tutti quei consumatori che scelgono uno stile di vita sano e decidono consapevolmente di integrare nella propria alimentazione prodotti leggeri e sfiziosi, ricchi di elementi nutritivi, in questo caso le proteine, perfette per chi pratica attività fisica e per chi cerca la giusta carica di energia a basso contenuto di grassi.

Per questa linea abbiamo sviluppato un pack dedicato di colore fucsia, in cui sono ben visibili e riconoscibili le informazioni relative al contenuto di proteine. Inoltre, in collaborazione con la Fondazione Umberto Veronesi, di cui finanziamo dal 2016 il progetto “Pink is Good”, a sostegno della prevenzione e ricerca contro i tumori femminili, abbiamo creato la linea di prodotti “Pink”. Sono uno snack ed una galletta, i cui incarti sono di colore rosa e riportano il logo del progetto e le caratteristiche salienti di questa partnership.

I consumatori in Italia e all’estero come rispondono ai vostri prodotti? Diversità di comportamenti vi obbligano a cambiare formulazioni, sapori, packaging?

Sicuramente ogni Paese ha gusti e particolarità di consumo differenti. Parte del nostro lavoro, quindi, è anche quello di adattare pack, formulazioni e sapori a seconda del mercato di riferimento e in base alle informazioni ricevute dal cliente che ci richiede il prodotto.

É sbagliato, dunque, pensare che un prodotto che in Italia funziona possa essere apprezzato e venduto con successo anche all’estero (e viceversa). Spesso sviluppiamo delle formulazioni dedicate a seconda del Paese in cui il prodotto deve essere lanciato.

Se dovesse scegliere tre prodotti che rappresentano momenti fondamentali nella storia di Fiorentini, quali indicherebbe e perché?

La mia scelta cade su:


Gallette di Mais
: la nostra azienda è stata la prima azienda produttrice in Europa a soffiare il mais per realizzare le gallette di mais, scoperte nel 1996 dalla famiglia Fiorentini durante un viaggio di piacere in Australia.

Dopo mesi di prove, assaggi e test, a fine anni ’90 abbiamo lanciato sul mercato la galletta di mais, uno dei più grandi successi nella storia della nostra azienda con cui abbiamo conquistato i consumatori fino a quel momento abituati esclusivamente alle gallette di riso.


SI&NO di Mais
: anche in questo caso la nostra azienda è stata la prima in Europa a produrre uno snack simile alle molto apprezzate tortillas, ma non fritto e con ingredienti da agricoltura biologica, quindi molto più salutare.

Peanut Butter: cogliendo i nuovi trend del mercato dei prodotti “free from” e “rich in” e l’interesse sempre maggiore per le creme spalmabili mono-ingredienti, Fiorentini è stata la prima azienda in Italia a rivisitare in chiave healthy la formula americana del burro di arachidi sviluppando una ricetta salutare senza olio di palma, senza glutine e senza zuccheri aggiunti, ricca di proteine e di fibre.

Avatar photo

Marilde Motta