Innocent Green & Red Goodness: un’evoluzione verso gli high-veg smoothies

Prima di analizzare il recente lancio di Green e Red Goodness, è essenziale comprendere il DNA imprenditoriale che ha forgiato Innocent Drinks. Nel 1998, durante una vacanza sulla neve, tre laureati dell’Università di Cambridge – Richard Reed, Adam Balon e Jon Wright – concepirono l’idea di un’azienda di bevande salutari. All’epoca erano impiegati nei settori della pubblicità e della consulenza, accomunati dall’obiettivo di sviluppare una soluzione concreta a una problematica reale per la collettività.

Dopo sei mesi di sperimentazione in cucina con un investimento iniziale di 500 sterline in frutta, i tre decisero di testare il mercato in modo non convenzionale. Durante un festival musicale a Londra, allestirono un banchetto con due bidoni della spazzatura: uno con la scritta “SÌ” e uno con “NO”, chiedendo ai consumatori se avrebbero dovuto lasciare i loro lavori per produrre smoothie a tempo pieno. Alla fine del weekend, il bidone “SÌ” traboccava, mentre quello “NO” conteneva solo tre bicchieri. Il giorno successivo, i tre si dimisero.

La road to market non fu priva di difficoltà. Accumularono debiti personali per 15.000 sterline ciascuno prima che Maurice Pinto, un uomo d’affari americano, investisse 250.000 sterline nell’azienda. Ci vollero ulteriori 15 mesi per portare il prodotto finito sul mercato. Il primo giorno di vendita ufficiale fu il 28 aprile 1999.

La scelta del nome “Innocent” arrivò dopo nove mesi di brainstorming che avevano prodotto alternative come “Fast Tractor”, “Hungry Aphid”, “Nude” e “Naked”. Nel 2013, dopo la crisi finanziaria del 2008 che quasi portò l’azienda al collasso, Coca-Cola acquisì oltre il 90% delle quote, valorizzando l’azienda a circa 320 milioni di sterline. Richard Reed ricevette nel 2016 il titolo di Commander of the Order of the British Empire (CBE) per i servizi resi all’industria alimentare e alla beneficenza.

Il lancio – Nel settembre 2025, Innocent ha introdotto sul mercato britannico la gamma “Goodness“, rappresentando il culmine di anni di ricerca e sviluppo orientati a un’evoluzione significativa del portfolio prodotti. Il lancio comprende due referenze: Green Goodness (Cucumber, Lemon, Apple & Spinach) e Red Goodness (Cherry, Beetroot, Apple & Spinach).

Le caratteristiche distintive – Green Goodness presenta un contenuto vegetale del 25%, integrando spinaci, cetriolo e zucchine (courgette), bilanciati con mela, mandarino e limone. La formulazione include anche menta, che conferisce una sensazione di freschezza al palato, oltre a curcuma e spirulina come ingredienti funzionali.

Red Goodness raggiunge un contenuto vegetale del 27%, offrendo note organolettiche terrose e acidule grazie alla barbabietola e alle ciliegie, integrate con spinaci, zucchine e carote. Entrambi i prodotti forniscono vitamina C, potassio e fibre, con meno di 10g/100ml di zuccheri naturalmente presenti.

Il lancio è avvenuto inizialmente presso Sainsbury’s in formati da 750ml e 250ml, con un roll-out previsto in tutti i principali supermercati britannici nei mesi successivi. Sarah Munday, responsabile ricerca e sviluppo di Innocent, ha dichiarato: “Nel corso degli anni i nostri gusti si sono evoluti e abbiamo scoperto che non tutti cercano uno smoothie dal gusto dolce. Per questo abbiamo lavorato per creare il nostro smoothie con il più alto contenuto di verdure di sempre“.

Il contesto di mercato: macro-tendenze e opportunità – L’industria globale degli smoothie sta attraversando una fase di crescita accelerata, trainata da dinamiche demografiche, comportamentali e valoriali profonde. Il mercato globale, valutato a 16,15 miliardi di dollari nel 2024, è proiettato a raggiungere 38,39 miliardi di dollari entro il 2033, con un CAGR del 10,1%.

I driver di crescita strutturali che emergono dall’analisi della pubblicistca internazionale possono essere così riassunti.

Health Gap Crisis: L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda 400g di frutta e verdura al giorno, ma solo il 12% degli europei raggiunge questo obiettivo. Negli Stati Uniti, solo il 12,3% degli adulti soddisfa le raccomandazioni per l’assunzione di frutta e appena il 10% quelle per le verdure. Gli smoothie ad alto contenuto vegetale si posizionano come soluzione pratica a questo deficit nutrizionale.

Shift verso Plant-Based e Functional Foods: La crescente adozione di diete vegetariane e vegane sta ridefinendo le preferenze di consumo. Il 90% dei consumatori Millennial e Gen Z prioritizza la spesa in alimenti salutari anche in tempi di crisi economica. Il 73% dei consumatori nati tra il 1981 e il 2012 consuma cibo sano per aumentare l’energia, mentre il 66% della Gen Z e il 64% dei Millennial ha provato una dieta specifica nell’ultimo anno.

Precision Wellness: La tendenza verso la nutrizione personalizzata sta crescendo, con oltre il 50% dei consumatori che ritiene i piani nutrizionali personalizzati i più efficaci. Gli smoothie funzionali con ingredienti specifici (curcuma per le proprietà antinfiammatorie, spirulina per i micronutrienti) intercettano perfettamente questa domanda.

Convenience Economy: Gli stili di vita frenetici alimentano la domanda di soluzioni nutrizionali on-the-go. Gli smoothie rappresentano un’opzione di sostituzione del pasto o dello snack conveniente, con tempi di preparazione minimi e portabilità ottimale.

Dinamiche geografiche: Il Nord America domina il mercato con una quota del 42,3-45,8% nel 2024, ma l’Europa sta mostrando tassi di crescita significativi. L’Asia-Pacifico è prevista crescere con un CAGR del 12,3% dal 2024 al 2030, trainata dall’influenza dei pattern dietetici occidentali e dalla popolarità dei trend fitness.

Target: chi compra gli High-Veg Smoothies?

I target di mercato per i prodotti Goodness dovrebbero essere i seguenti

  • Età: 18-34 anni (Millennial e Gen Z), con la Gen Z che rappresenta il gruppo più health-conscious
  • Educazione: Consumatori mediamente-altamente istruiti, con propensione alla ricerca informativa
  • Reddito: Famiglie con reddito annuo superiore a 75.000 dollari mostrano maggiore propensione al trial (58% vs 52% dei redditi inferiori)
  • Gender: Leggera prevalenza femminile (56% delle donne vs 52% degli uomini provano diete specifiche)

Dal punto di vista psicografico – I consumatori target dovrebbero essere caratterizzati da:

  • Elevato health consciousness e approccio proattivo al benessere
  • Scetticismo verso messaggi pubblicitari sensazionalistici
  • Preferenza per prodotti con etichettatura trasparente e ingredienti naturali
  • Allineamento tra valori personali e comportamenti di consumo
  • Integrazione della sostenibilità ambientale nelle scelte alimentari

 

I luoghi di consumo e touchpoint derivano da  consumatori health-conscious che frequentano palestre, centri sportivi, negozi di alimenti naturali e utilizzano canali e-commerce per l’acquisto di prodotti refrigerati. Il 63% dei consumatori nel 2023 preferiva locali che offrivano opzioni “build-your-own”, evidenziando l’importanza della personalizzazione.

Inoltre dovrebbe essere raggiungibile un target secondario – che Innocent identifica con i turisti (domestici e internazionali), grazie ai canali HORECA in cui vi è una minore sensibilità al prezzo e una familiarità pregressa con il brand.

Internazionalizzazione: la strategia pan-europea di Innocent rappresenta un caso di studio illuminante sulle sfide dell’espansione geografica per brand fast-moving consumer goods così riassumibile:

Fase 1 (2006-2008): Prime mosse europee Dopo aver consolidato una quota di mercato del 60% nel segmento smoothie UK (2006), Innocent aprì uffici in Francia, Benelux, Scandinavia, Germania e Austria. L’approccio iniziale prevedeva team locali con “quasi completo controllo creativo sul brand”, ma questo generò eccessivo focus sui dettagli marginali.

Fase 2 (2008-2013): Standardizzazione e crisi Nel 2008, la profittabilità UK crollò coincidendo con il collasso di Lehman Brothers, costringendo l’azienda a una scelta: ridimensionare l’espansione europea o cercare capitali. Coca-Cola entrò prima con una quota del 10-20% (2009), poi 58% (2010), e infine oltre 90% (2013).

A tal proposito Adam Balon, co-fondatore, ha riflettuto: “Abbiamo sbagliato il modello nei primi anni in alcuni paesi. Usavamo dire a noi stessi che non si può lanciare nei grandi supermercati – bisogna costruire il brand prima al di fuori dei supermercati. Ma quando siamo arrivati in Austria, abbiamo lanciato direttamente nei supermercati ed è diventato il nostro mercato più forte per quota“.

Fase 3 (2013-presente): Crescita accelerata sotto Coca-Cola. L’integrazione con Coca-Cola ha fornito muscle finanziario e distributivo per un’espansione più aggressiva. Nel 2017, Innocent registrò una crescita del fatturato del 22%, raggiungendo 369,9 milioni di sterline, trainata da:

  • Francia: +43%
  • Germania: +21%
  • UK: +8%

Nel 2020, Innocent ha fatto il suo ingresso in Cina con il nome 天真 (tiān zhēn, “innocente”), lanciando versioni di Seriously Strawberry, Magnificent Mango e Gorgeous Kiwi Greens. La Cina, con un mercato del succo stimato a 112 miliardi di RMB nel 2019, rappresenta un’opportunità significativa: il 75% dei consumatori di succhi valuta la nutrizione e il 61% considera il contenuto di frutta e verdura.

Implicazioni strategiche e prospettive future – Il lancio di Green e Red Goodness rappresenta un’evoluzione significativa del posizionamento strategico di Innocent, con diverse implicazioni.

  • Espansione della definizione di categoria Il passaggio da smoothie “fruit-led” a formulazioni con oltre 25% di verdure segna un ampliamento della categoria verso bevande funzionali più sofisticate, intercettando consumatori alla ricerca di soluzioni nutrizionali complete piuttosto che semplici bevande alla frutta.
  • Risposta al Health Gap europeo Con solo il 12% degli europei che raggiunge le raccomandazioni OMS di 400g di frutta e verdura al giorno, Innocent posiziona i suoi high-veg smoothies come strumento di correzione del deficit nutrizionale, allineandosi con le politiche pubbliche di riduzione dello zucchero (Germania: -15% entro 2025).
  • Differenziazione nel mercato maturo UK Con una quota di mercato del 75% nel segmento smoothie UK (2019), Innocent affronta il classico dilemma del leader di categoria: crescere espandendo la torta o introducendo nuove sub-categorie. Green e Red Goodness rappresentano chiaramente la seconda strategia.

Preparazione per scaling internazionale L’introduzione di prodotti vegetali più sofisticati nel mercato domestico prepara il terreno per future espansioni in mercati emergenti dove la domanda di bevande funzionali sta crescendo rapidamente (Asia-Pacifico: CAGR 12,3%).

Sostenibilità e B Corp Identity Come Certified B Corporation, Innocent integra considerazioni ESG nella strategia di prodotto. La riduzione dello zucchero e l’aumento del contenuto vegetale si allineano con gli obiettivi di sostenibilità alimentare e salute pubblica.

Conclusioni: oltre lo smoothie, verso la functional wellness – Il lancio di Green e Red Goodness da parte di Innocent non è semplicemente un’estensione di linea, ma rappresenta una pivot strategico verso il posizionamento come provider di soluzioni di functional wellness. In un mercato globale degli smoothie proiettato a 38,39 miliardi di dollari entro il 2033, il brand fondato da tre amici di Cambridge ha dimostrato una capacità unica di evolvere mantenendo coerenza con i valori fondanti: semplicità, naturalità e bontà.

Per i marketing manager, il caso Innocent offre lezioni preziose: l’importanza della coerenza di brand attraverso l’espansione geografica e di categoria, la necessità di bilanciare standardizzazione e adattamento locale, e soprattutto la potenza di un purpose autentico nel costruire loyalty in un mercato sempre più orientato ai valori.

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