Sweet Sapphire, mai nome fu più azzeccato.

Avatar photo Daniele Tirelli1 Settembre 2022

L’uva Sweet Sapphire (IFG Six) della International Fruit Genetics (IFG) è un altro magnifico dono ai consumatori di David Cain che, con infinita pazienza e ingegno, è stato ottenuto nel 2004 con un incrocio intraspecifico di Vitis vinifera Beitamouni e C22-121.

IGF l’azienda con sede a Bakersfield, California (Stati Uniti) ha brevettato, nel 2007, questa stupenda uva nera seedless, dagli acini tubolari con fossette sulla punta, croccanti e lunghi sino  a 5 cm.

La sua commercializzazione è iniziata nel 2013 e ora sta raggiungendo con la produzione spagnola, i punti di vendita top come la svizzera Manor e i reparti alimentari dei grandi magazzini francesi e parigini.

La polpa è croccante al morso, la buccia è cerosa, di medio spessore, dura di colore nero-bluastro che diventa nero scuro quando è completamente matura e si ricopre di pruina persistente. La dolcezza si aggira sui 20° Brix con lievissima acidità.  Data la particolarità delle bacche si presta a fungere da snack o da frutta di fine pasto.

Per la sua morfologia insolita e sorprendente, la prima impressione è che sia stata ottenuta con tecniche OGM, mentre in realtà è frutto di decine di migliaia di impollinazioni e incroci.

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Daniele Tirelli