In Francia si troverà sempre più spesso nei supermercati la carne sudafricana “Biltong”. Si tratta di un altro esempio di commistione tra abitudini alimentari differenti. Infatti, il Biltong è un tipo di carne sudafricana che si ottiene da uno specifico muscolo dell’animale. La parola “bil” in olandese significa “natica” mentre la parola “tong” indica delle lunghe strisce di carne.
È facile comprendere come questo termine sia un retaggio della dominazione olandese nel paese africano. Del resto sono secoli che l’umanità si è ingegnata per conservare la carne, individuando due sistemi in particolare: la conservazione sotto sale e l’eliminazione dei liquidi. Il passato coloniale della Francia ha spinto il paese ad inglobare cucine differenti che si trovano in ogni angolo del pianeta.
Per questo motivo non ci stupisce la scoperta di questo prodotto all’interno di un supermercato francese. Il Biltong ha una lunga tradizione e si pensa che sia stato ideato intorno alla metà del 600 durante il periodo coloniale neerlandese con Jan van Riebeeck e altri esploratori. I coloni europei (francesi, tedeschi,…) utilizzavano l’aceto nel processo di indurimento della carne ma anche il nitrato di potassio.
Furono gli olandesi a introdurre nel Biltong delle spezie come il pepe, il coriandolo e i chiodi di garofano. Oggi, oltre all’aceto di vino rosso, si può aggiungere alla preparazione anche la salsa Worchestershire e il bicarbonato di sodio.
Una delle particolarità di questo prodotto, che in Francia viene commercializzato da , è proprio lo specifico taglio della carne. Si utilizzano infatti tutti i muscoli bassi nel tessuto connettivo a partire dalla natica dell’animale fino al lombo e al filetto. Esistono poi altre versioni di Biltong come ad esempio l’ ouma se biltong (“Il Bill tong della nonna”) che è preparato con il muscolo psoas dell’animale e il vrinnebiltong (il “biltong dell’amico”) che è costituito da tagli con elevati livelli di tessuto connettivo.
La Foodevolvation, nel suo processo continuo di commistione di stili alimentari diversi, ha individuato anche una possibile clientela per questo prodotto: gli amanti degli aperitivi. Infatti, trattandosi di carne essiccata, risulta particolarmente adatta come snack in attesa dei pasti principali.
Loris Tirelli
Socio della società di ricerca Amagi, ha conseguito una laurea in Scienze Politiche alla Cattolica di Milano e una laurea magistrale in Marketing, Consumi e Distribuzione Commerciale presso lo Iulm di Milano.