Tra i formaggi svizzeri poco conosciuti e che stanno avendo grande successo nel mercato statunitense c’è il Chällerhocker. Si tratta di un formaggio di latte vaccino a pasta dura, stagionato e difficile da reperire. È prodotto da Kaserei Tufertschwil di Lütisburg, un caseificio svizzero che ha radici risalenti al 1896 e che dal 1992 è di proprietà Walter Räss e di sua moglie Annelies Räss-Huser.
A differenza dell’Appenzeller, ogni forma di Chällerhocker viene trattata con salamoia, girata e spazzolata con una stagionatura di almeno 10 mesi su assi di legno. Il latte per la sua preparazione viene consegnato da 13 fattorie a conduzione famigliare dislocate attorno al caseificio.
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Il sapore di questo formaggio rammenta il mix di fiori ed erbe tipiche degli alpeggi su cui pascolano le mucche Brown Swiss. Il Chällerhocker offre, pertanto, consistenti e inaspettate note vegetali di cavolfiore, macadamia, nocciola e noci pecan, nonché note più lievi di cipolla e porri cotti. Il contenuto di grasso del latte è superiore agli standard dell’Appenzeller e, dopo tre mesi, il formaggio assume una consistenza dura e poco saporita. Tuttavia, dopo 8 mesi, la consistenza (55% di grasso) si presenta ammorbidita, fondente, setosa e meno cerosa dell’Appenzeller. Dato che ha la particolarità di fondere agevolmente, è il formaggio ideale per la mantecazione della pasta e, in particolare, per i gratin di cavolfiore.
Loris Tirelli
Socio della società di ricerca Amagi, ha conseguito una laurea in Scienze Politiche alla Cattolica di Milano e una laurea magistrale in Marketing, Consumi e Distribuzione Commerciale presso lo Iulm di Milano.








