Amuerte, e la coca peruviana diventò gin

Alberto Gerosa9 Marzo 2022

Un distillato unico al mondo, che alle classiche botaniche del gin affianca foglie di coca accuratamente selezionate. Si chiama Coca Leaf Gin, proposta dal brand Amuerte, da un’idea di alcuni imprenditori belgi appartenenti a famiglie attive da oltre un secolo nel produrre gin (bevanda creata anticamente in Italia e sviluppata poi dai paesi fiamminghi).

Galeotto fu un viaggio zaino in spalla intrapreso da uno dei fondatori del brand Amuerte nella foresta pluviale colombiana insieme alla moglie. Invitati dalla tribù indigena dei Wiwa a masticare foglie di coca – conosciuta in quelle regioni già in epoca precolombiana –, al loro rientro si sono industriati con l’aiuto di un cugino per declinare quell’esperienza dal sapore mistico nella bevanda distillata per generazioni dalle loro famiglie. Intendiamoci bene: l’effetto inebriante in Amuerte Coca Leaf Gin è dato dall’alcol, il principio attivo della foglia di coca si perde nel processo di distillazione.

Tre le declinazioni disponibili di Coca Leaf Gin: nella versione Black Bottle le note amarognole della coca peruviana si armonizzano con quelle brillanti di tamarillo, papaia, physalis peruviana, scorze d’arancia e frutta del drago sudamericano. In quella White Bottle risalta la freschezza balsamica del cardamomo, del coriandolo, del finger lime e del pepe del Sichuan; nella tiratura limitata Red Bottle la coprotagonista è la pineberry, antica varietà di fragola bianca con semi rossi, dal sapore reminiscente quello dell’ananas. A proposito della bottiglia, il suo design è il perfetto pendant del gin Amuerte, con quel teschio che fa tanto Dìa de los muertos messicano, di cui il distillato belga condivide il messaggio: ricordarsi della morte per celebrare appieno la bellezza della vita.

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