Chakchouka un altro piatto “ecumenico” di tendenza

Avatar photo Loris Tirelli25 Agosto 2022

Chakchouka (tchekchouka, shakshuka o tchoutchouka) è un piatto che si fa risalire alle tradizioni del Magreb e che si è progressivamente diffuso in molti paesi quali Marocco , Tunisia , Algeria …

Si tratta di uno stufato ricco di profumi, abbastanza simile alla ratatouille, in cui troviamo pomodori, cipolle, peperoncini Kabyle e uova alla coque (a volte) e con il quale si è cimentato anche Alain Ducasse. A seconda del paese o delle regioni, possono esserci anche merguez o pollo, melanzane, aglio e spezie varie.

Il chakchouka è pensato per essere servito freddo come antipasto o caldo come accompagnamento di carne o pesce. Tipico street food del nord-africa, viene interpretato in tante varianti così come la pizza o il cous-cous.

Si tratta di un piatto/contorno destinato a divenire popolare anche in Italia, grazie all’apporto culinario della popolazione immigrata dall’altra sponda del mediterraneo e di cui presentiamo la versione industriale di  Riad, una marca tunisina specializzata nell’esportazione di prodotti “terroir” tunisini,  nei mercati europei, in particolare francese, italiano, belga, svizzero e spagnolo. L’ altro marchio “Jamila” è destinato ai mercati libico e arabo. La Riadh Company of conserve alimentari (SORICA) è una proprietaria del marchio produce con un’unità industriale situata a Mohamedia.

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Loris Tirelli

Socio della società di ricerca Amagi, ha conseguito una laurea in Scienze Politiche alla Cattolica di Milano e una laurea magistrale in Marketing, Consumi e Distribuzione Commerciale presso lo Iulm di Milano.