Ferrero Kinder Pingui Sachertorte: dal palazzo principesco al frigorifero di casa

Avatar photo Loris Tirelli27 Agosto 2025

Il Punto di partenza – Nel 1832, nelle cucine del palazzo del cancelliere Klemens von Metternich a Vienna, un apprendista pasticciere di sedici anni si trovò davanti a una sfida che avrebbe arricchito la storia della pasticceria mondiale. Franz Sacher doveva preparare un dessert per il principe von Metternich, ma il capo cuoco era malato. Con quella determinazione che caratterizza i grandi innovatori, il giovane Franz combinò pan di spagna al cioccolato, confettura di albicocche e glassa fondente, creando quella che oggi conosciamo come Sachertorte.

Quasi due secoli dopo, un’altra storia di innovazione ha preso forma nei laboratori della Ferrero. Questa volta, il protagonista non è un apprendista pasticciere, ma un team di product manager che si è posto una domanda: come trasferire l’eredità di una torta imperiale austriaca in una merendina dalle origini italiane?

L’anatomia di una extension-line – quest’ altro episodio della lunga storia dell’azienda di Alba testimonia la complessità nascosta dietro ogni lancio di prodotto. Ferrero aveva già testato un nuovo gusto con Pingui Mandarine nel novembre 2024, con la tecnica della limited edition. Il mercato aveva risposto positivamente, e dunque evidentemente si poteva andare oltre  alla novità del sapore fruttato, per catturare l’essenza di un’intera tradizione pasticcera mitteleuropea.

Visto dall’esterno lo sviluppo di una tale versione di Kinder Pingui ci appare una sfida tecnica non banale. La Sachertorte originale richiede diciotto albumi e quattordici tuorli per una torta intera, burro, panna, vaniglia e deve mantenere l’equilibrio perfetto tra la dolcezza del cioccolato e l’acidità delle albicocche.

La logica dell’operazione sta nella risoluzione di un paradosso: per innovare, a volte bisogna guardare indietro. La Sachertorte non è solo una torta, è un simbolo culturale che ha attraversato guerre, rivoluzioni e cambiamenti epocali, mantenendo intatta la sua identità. Oggi, quella stessa ricetta che faceva impazzire la Vienna imperiale si propone di conquistare una nuova generazione di consumatori austriaci, tedeschi e probabilmente anche italiani.

La scelta di novembre 2025 per il lancio non è casuale, è il momento dell’anno in cui le temperature scendono e cresce la ricerca di comfort food mentre i supermercati si preparano alla stagione natalizia e i consumatori sono più propensi a provare novità. Ma soprattutto, è il periodo in cui la Sachertorte viene tradizionalmente servita nei caffè viennesi, accompagnata da una tazza di caffè con panna non zuccherata.

Ferrero, dunque, non si propone solo di vendere merendina, ma di cogliere un’occasione per evocare l’atmosfera dei grandi caffè dell’impero austro-ungarico, in una forma accessibile all’attuale stile di vita e di consumo delle classi medie dell’Europa centrale.

Per quel che ne sappiamo il processo di adattamento di Pingui Sachertorte ha richiesto una accurata sperimentazione per bilanciare la tradizionale marmellata di albicocche austriaca – più aspra di quella italiana – con il latte e per ottenere una glassa lucida e croccante tipica dell’originale viennese; il tutto in un prodotto che deve resistere al confezionamento e alla conservazione nel frigorifero di casa.

Il mercato come teatro di sperimentazione – Quando Pingui Sachertorte arriverà negli scaffali refrigerati dei supermercati, porterà con sé un carico di aspettative che va oltre il semplice successo commerciale. Rappresenterà un test sulla capacità di questa multinazionale italiana di dialogare con le tradizioni europee, di creare ponti culturali attraverso il linguaggio universale del gusto dei prodotti di largo consumo, accessibili a tutti. La sfida per Ferrero sarà ovviamente riuscire a comunicare questa logica, mantenendo quella semplicità che tradizionalmente caratterizza il brand Kinder.

Conclusione – Quando Franz Sacher creò la sua torta, non poteva certo immaginare che quasi due secoli dopo, la sua ricetta avrebbe trovato una nuova vita nelle forme di questa (per ora) limited edition. Se in quel gesto audace di un sedicenne che osò combinare cioccolato e albicocche per impressionare un principe, c’era il seme di ogni innovazione: il coraggio di provare rispettando la qualità che soddisfa i consumatori, anche in questo lancio particolare, intravediamo, in fondo, la stessa matrice.

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Loris Tirelli

Socio della società di ricerca Amagi, ha conseguito una laurea in Scienze Politiche alla Cattolica di Milano e una laurea magistrale in Marketing, Consumi e Distribuzione Commerciale presso lo Iulm di Milano.

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